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Il caso Regnerus - ovvero: tutte le tattiche della lobby gay dirette contro un solo uomo

Parte 1: introduzione

Sono passati ormai quasi 4 anni da quando lo studio di Mark Regnerus sulle 'nuove strutture familiari' ha infiammato la comunità scientifica e conseguentemente il mondo mediatico omosessuale, che mai, come in questo caso, ha reagito con tale cattiveria e falsità. Mai, nella storia della ricerca sull' omosessualità, si é presentato un caso di gogna mediatica come quello che ha investito questo giovane studioso, e la gogna mediatica é stata rivolta in primis a cercare di minimizzare (perchè non li si poteva smontare) i risultati del suo studio arrivando addirittura ad inventare errori che nn c' erano, a sostenere che gli errori formali di terminologia presenti potessero invalidare i risultati, ad inventare opposizioni scientifiche che in realtà non ci sono state, a inventare risultati di fantomatiche 'investigazioni' che invece non ci sono state (in 2 casi) o hanno invece dato ragione a Regnerus (in un altro caso).

 

Ma é bene iniziare dal principio, per comprendere al meglio tutta la vicenda.

 

 

Chi era Mark Regnerus?

Chi era Mark Regnerus prima del suo studio sulle 'nuove strutture familiari'? Se si fosse potuto indire un premio per la migliore mente della sociologia applicata, Regnerus sarebbe stato sicuramente tra i favoriti prima del 2012. A 40 anni, prima della vicenda di cui scriveremo a breve, Mark era considerato una delle menti più brillanti della sua materia, con un curriculum di studi e professionali di molto superiore a tanti suoi colleghi ben più anziani ed esperti. Basta dargli uno sguardo per potersene rendere conto:

 

- diplomato nel 1989

- bachelor of art nel 1993 in sociologia con 'high honor'

- master of art nel 1997 in sociologia

- dottorato di ricerca nel 2000 in sociologia

- nel 2000-2001 ricercatore associato al Carolina Population Center

- nel 2001-2002 professore associato di sociologia e direttore al Center for Social Research al Calvin College

- dal 2002 al 2007 assistente professore di sociologia all' University of Texas di Austin

- dal 2007 ad oggi professore assocciato di sociologia all' University of Texas di Austin

- dal 2002 ad oggi Faculty Research Associate al Population research Center di Austin

 

nel 2007 ha scritto il libro "Forbidden Fruit: Sex and Religion in the lives of American teenagers", recensito in vari giornali e in 5 riviste specializzate; dal 1998 al 2011 é stato autore o co-autore di 32 articoli, 4 capitoli in libri altrui o raccolte di articoli, 8 articoli specialistici, 2 recensioni di libri specialistici, 26 presentazioni 'select invited' (come speaker selezionato); dal 2000 ha tenuto o ha partecipato a 29 conferenze; tra il 1999 e il 2001 ha vinto 5 volte un premio come 'migliore articolo scritto da studenti'.

 

Lo studio sulle 'Nuove Strutture Familiari'

Nel maggio 2012 Regnerus presenta al pubblico ad una conferenza la prima versione dello studio: "The New Family Structures Study: Introduction and Initial Results" (chiamato: Regnerus A). Lo studio viene poi pubblicizzato dal Washington Times il 10 giugno 2012, con un articolo che ne descrive origine, risultati, ed implicazioni. Come esplicitato nel titolo dello studio, si trattava di un lavoro introduttivo e di risultati iniziali, intendendo implicitamente (ed era esplicitato all' interno del documento) che ulteriori studi sarebbero stati condotti o sarebbero dovuti essere condotti. Lo studio dunque si proponeva di dare una prima impressione su un fenomeno che mai fino al momento era stato indagato a tale livello.

Cosa aveva di particolare lo studio di Regnerus?

Utilizzando un dataset 'gold standard' di circa 3000 giovani americani in età adulta tra i 18 ed i 39 anni (Gold Standard é una terminologia che indica un data set ritenuto inattaccabile, non su base statistica, ma di opinione), Regnerus stabilì 40 misuratori di 'prestazioni' umane; dai dati scoprì che:

 

- comparando i figli adulti cresciuti con genitrici lesbiche con figli adulti di una coppia etero, i primi mostravano valori minori (deficit) in 24 misuratori

- comparando i figli adulti cresciuti con genitori gay con figli adulti di una coppia etero, i primi mostravano valori minori (deficit) in 19 misuratori

 

Il risultato generale che veniva fuori dall' analisi dei dati fu che i figli cresciuti in una struttura familiare omosessuale sviluppano nel tempo, diventando adulti, un qualche tipo di impedimento o difficoltà che li porta a essere meno 'prestanti' dei concorrenti cresciuti in una situazione familiare eterosessuale.

In cosa consistevano questi 40 misuratori? Non si limitavano a indagare o descrivere le caratteristiche o i risultati dei figli in determinate casistiche, ma indagavano anche le situazioni familiari, l' impiego, la stabilità genitoriale etc. Uno di questi parametri riguardava per fino l' essere stati coinvolti in relazioni più o meno occasionali con persone dello stesso sesso.

Un breve estratto dei valori ottenti fu pubblicato il 10 giugno 2012 dal Washington Times. Lo riportiamo qui sotto.

 

Come logico aspettarsi, lo studio fu accolto con rabbia e sdegno dalla comunità LGBT internazionale, ma anche da varie associazioni di sociologi, psicologi etc, tra le quali l’American Psychological Association, l’American Psychiatric Association, l’American Medical Association, l’American Academy of Pediatrics, e l’American Psychoanalytic Association, e anche da altri studiosi indipendentemente dai relativi Ordini e dalle relative Associazioni. Alcuni dei più famosi articoli di critica, al mondo ed in Italia, furono quello di Debra Umberson (collega di Regnerus nella stessa università), quello del New Civil Rights Movement americano che fornisce alcune informazioni e pubblica la lettera di moltissimi studiosi (circa 200) che si sono scagliati contro Regnerus (tra i quali, vi invitiamo a controllare, decine di persone che non hanno nessuna competenza nella materia o in materie affini, per esempio professori di inglese, di 'nuovi apprendimenti', di storia, di dottrine politiche, di economia, etc) quello di Gay.it il quale si inventa un 'marcia indietro' di Regnerus (approfondiremo nella seconda parte), quello di Elena Tebano (che rilancia la storia della critica da oltre 200 studiosi, ma non fornisce nessuna fonte), quello di Tom Barlett che sostiene che una revisione interna dei metodi di valutazione dello studio avrebbe mostrato l' inattendibilità dello studio stesso, e quindi non sarebbe dovuto essere mai pubblicato.

Non tutti furono comunque critici nei confronti dello studio: a parte un interessato supporto da parte di alcuni gruppi anti-gay, lo studio fu difeso e supportato dall' Università di Austin, dai vari giornali specialistici che lo hanno pubblicato (salvo un caso, che vedremo più avanti) compreso l' editore e famoso studioso di scienze sociali James D. Wright, da diversi studiosi e colleghi di Regnerus, tra i quali un gruppo di 27 studiosi di varie università che rilasciò una dichiarazione pubblica di sostegno allo studio, riconoscendone validità, correttezza nella scelta del campione, e metodica di analisi. Lo studio fu anche letto e analizzato, in fase di peer-review, da Paul Amato, un vero esperto riconosciuto a livello nazionale nel campo della sociologia.

 

Quali furono le critiche allo studio di Regnerus?

Le obiezioni vere e proprie, al di la dei commenti personali dei vari articolisti ed ordini/associazioni sul significato e le possibili motivazioni/implicazioni dello studio Regnerus, furono poche ma importanti:

- il campione analizzato da Regnerus non era statisticamente rappresentativo della comunità omosessuale americana perchè in totale tra i 3000 intervistati solo 264 casi coinvolgevano una situazione familiare con qualche carattere, a diversi gradi, omosessuale;

- nonostante propagandasse di aver analizzato strutture familiari etero con strutture familiari omo, nel suo studio il confronto avvenne tra famiglie stabili etero e situazioni familiari non paragonabili perchè solo 2 dei figli di genitori omosex avevano vissuto in una famiglia in cui i genitori erano rimasti stabilmente insieme per tutta la durata della gioventù del figlio. Tutti gli altri casi erano di genitori single o divorziati o coinvolti in altre relazioni che non rientravano nel modello classico di famiglia stabile, dunque non sarebbero dovuti essere presi in considerazione secondo i critici;

- lo studio ricevette 640.000$ di finanziamento dal Witherspoon Institute, un istituto filantropico e di ricerca conservatore coinvolto in gruppi e movimenti di sostegno al matrimonio, co-fondatore del National Organization for Marriage.

 

Nel 2013 venne addirittura creato un intero sito internet (ancora attivo), il Regnerus Fallout, che si prefiggeva lo scopo di affossare lo studio e lo studioso. Ma anche di questo scriveremo a breve. Qui usiamo una immagine presa proprio dal sito Regnerus Fallout per riassumere la critica sulla rappresentatività dello studio:

Le reazioni allo studio Regnerus

Le critiche allo studio furono parte principale e anche fonte di interi movimenti di lotta contro la persona e lo studio. Così come moltissimi gruppi di attivisti anti-LGBT utilizzarono lo studio per legittimare le loro battaglie, così da parte avversa si generò un mostruoso movimento di denigrazione e diffamazione, che arrivò perfino alla falsificazione.

Esaminiamo alcune delle reazioni e delle conseguenze dello studio.

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