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AMBIENTE

La città del futuro

La città, ambiente societario primario dello stato Tecnocratico, dovrà essere necessariamente una Città Intelligente (Smart City) ad alto contenuto tecnologico, costruita e sviluppata nel pieno rispetto dell' ambiente naturale circostante. In tale ambiente il cittadino avrà a disposizione una serie di servizi interconnessi ed ottimizzati che allegeriscono il carico di stress quotidiano e rendono maggiormente efficienti tutte le pratiche della living: spostamenti, acquisti, cultura, apprendimento, etc.

Sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista connettivo le città del futuro saranno modulari e replicabili, collocate tutte in zone pianeggianti ed entro un certo limite di altitudine. Le nuove città verranno costruite da zero, e i vecchi ambienti cittadini (paesini, città, metropoli) saranno mantenuti in vita solo a scopo di memoria storica. La popolazione sarà trasferita nelle nuove città, ma potrà, se lo desidera, mantenere le proprietà nelle vecchie città. Paesi minori e di nessuna rilevanza storica verranno abbattuti per liberare e recuperare territorio, anche nelle grandi città costruzioni di nessun valore storico o artistico potranno essere abbattute rimborsando i proprietari.

Come principi fondamentali per la realizzazione della Smart City sotto i vari aspetti costruttivi e gestionali reputiamo di poter assumere come soddisfacenti quelli esposti nel documento: "Smartya - un modello per la Smart City", pertanto rimandiamo alla sua lettura chi volesse approfondire l' argomento.

 

Un ambiente interconnesso

Una società ad alto livello tecnologico dovrà avvalersi di un importante sistema di interconnessione dei servizi, non solo all' interno della città e per le questioni cittadine, ma anche nell' ambiente circostante. La gestione delle risorse, essendo queste naturalmente limitate, deve essere effettuata con sistemi interconnessi che possano in qualsiasi momento fornire una panoramica efficiente sullo stato dell' ambiente; la qualità dell' aria e delle acque, l' utilizzo del suolo, lo stato di strade, ferrovie etc, devono sempre essere monitorati tramite una serie di strumenti di rilevazione e misurazione tra di loro interconnessi e a loro volta connessi con uno o più database centrali che abbiano non solo funzione di registrazione e monitoraggio ma che possano offrire possibilità di intervento locale sui singoli subsistemi (ad esempio, un ideale sistema di cascate strumentali potrà permettere di effettuare manovre in remoto su condotte d' acqua, su sistemi di ventilazione forzata, su sistemi di cattura della CO2 etc, dipendentemente dai valori di portata e pressione dell' acqua o della quantità di inquinanti).

 

 

Habitat non convenzionali

L' uso delle tecnologie nella società Tecnocratica sperimenterà soluzioni di habitat non convenzionali, abbracciando un' ottica di totale comunione con l' ambiente, sia a  scopo ricreativo che lavorativo o abitativo.  Non sarà soltanto la terraferma ad ospitare le strutture cittadine, ma anzi saranno studiate ed incoraggiate soluzioni in sospensione allo scopo di recuperare suolo. La sospensione può avvenire a bassa o media quota, su terra o su acqua (pensiamo a piattaforme marine semigalleggianti). Un' altra possibilità saranno gli habitat sottomarini a bassa profondità. Una città sottomarina presenterebbe diversi lati positivi, tra i quali sicuramente l' abbondanza di cibo e la possibilità di produrre una enorme quantità di energia; inoltre l' aria degli habitat sulla terraferma ne gioverebbe.

Ma anche il sottosuolo può essere visto come zona abitabile, o quanto meno industriale. Basti pensare alle enormi caverne disseminate nel pianeta, strutture stabili da secoli, se non millenni, che potrebbero essere facilmente adattate per ricavarne città o aree industriali.

 

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